Puntata di stallo questa settimana al Grey Sloan
Memorial Hospital.
Dopo importanti puntate con l’ansia a palla in ogni
istante, un po’ di ““calma”” (tra mille
virgolette perché dov’è Shonda la calma non esiste) investe il nostro
ospedale preferito.
Fossi stato in Shonda (magari) non avrei sprecato così questo terremoto: voglio dire, i
casi affrontati potevano esistere anche senza questa circostanza, che sarebbe
stata molto più utile in un finale di stagione con conseguenze un po’ più
significative.
Btw, procede il periodo
fortunato di Meredith (ok, non
sapevamo nemmeno fosse iniziato, ma a quanto pare è cosi, e quindi procede).
In una delle ultime recensioni avevo riflettuto proprio sulla coppia
Meredith-Derek, dicendo che per quanto li amassi, trovavo Meredith molto più libera,
più se stessa (un po’ come Callie dopo la rottura con Arizona) e questo
episodio ce lo conferma.
La telefonata finale è la scossa d’assesto di questo
terremoto: Meredith chiama suo marito, ma al telefono risponde una voce femminile.
Davvero McDreamy ha tradito Meredith? Io non credo (io spero di no), perché se si lasciano è la fine. La fine di tutto.
La NOSTRA fine.
La solitaria Maggie, finalmente incontra qualcuno, e
un po’ titubante (spinta da Callie) accetta l’invito del radiologo Ethan; come
sempre è merito dell’ascensore. Dichiarate
quell’ascensore patrimonio dell’Unesco.
Passiamo ora a Callie, tanto brava a consigliare e
consolare gli altri, ma ancora single. In questa stagione, tutti i casi più
simpatici toccano a lei. L’arzilla nonna
Halliwell, arriva in ospedale con un anca rotta dopo un focoso rapporto
sessuale, e non vuole rimanere bloccata troppo a lungo, non vuole dover
rinunciare ai suoi piaceri. Solo Callie poteva affrontare una situazione così ilare,
con la sua leggerezza e quel sorriso (che
inizio a pensare abbia rubato ad Arizona).
Caso portante di questa puntata è stata sicuramente
la bambina al telefono che cerca di salvare la mamma. Dolcissimo Owen che cerca
di rassicurarla e che la guida passo passo per salvare la vita di sua madre.
Quadretto perfetto (Owen, Amelia e Richard) e storia originale e ben
rappresentata (solo Shonda poteva
costringere una bambina di 11 anni ad operare sua madre). Quando cantavano
poi, mi sono sciolto e in lacrime li accompagnavo: ah, ah, ah, ah, stayn’ alive stayn’ alive.
Bello il breve momento in cui parlano della Hermann
(mi mancherà taaaanto), mi fa piacere
vedere che non l’hanno dimenticata (come spesso accade in molte serie tv).
E finalmente arriviamo al momento che tutti aspettavamo
dopo quel bacio davanti alla roulotte: Amelia e Owen fanno un passo avanti e si
recano nella stanzetta del medico di guardia (tutti sappiamo cosa succede lì dentro, vero?).
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