venerdì 13 marzo 2015

Un motivo per guardare Empire? È Cookie Lyon.


Se c’è una ragione per guardare il nuovo show della FOX, Empire, è Taraji P. Henson. Cookie Lyon è la forza che porta avanti la serie, il catalizzatore che ci fornisce il perché abbiamo cominciato questa storia in questo momento particolare.


Appena uscita di prigione, con un impertinente gesto della mano, Cookie riprende le redini della vita che si era lasciata alle spalle dopo essersi presa la colpa per gli affari di droga del marito. Solo ora, Lucious Lyon è un magnate della musica, con i loro tre viziati figli in lotta per il comando. Quello che il pubblico scoprirà dopo è che è affetto dalla SLA, e gli restano pochi anni da vivere.

Ma Cookie non se ne starà lì buona buona. Come molte persone nella serie, lei vuole ciò che le spetta, in particolare metà della società che ha contribuito a fondare prima di finire in prigione. Questo è ciò che la rende così interessante. 



Lei è rimasta dietro le sbarre per 17 lunghi anni, guardando l’ascesa della fortuna della sua famiglia, ricevendo solo le visite del suo secondo figlio, Jamal. Lei è l’unica persona che lo ha sempre capito.



In un flashback, un Jamal pre-adolescente dice a sua madre in carcere che viene preso in giro.

“Sei diverso”, gli dice lei, “E’ qualcosa che solo la tua mamma può capire”.

Anche allora, Cookie sapeva che suo figlio era gay. Ma era qualcosa che anche Lucious sapeva. Lo straziante flashback in cui Jamal da bambino si veste da donna di fronte ad amici e familiari, mandando il patriarca Lyon su tutte le furie tanto da gettare il figlio nella spazzatura. Questa è una serie che spingerà sicuramente molti pulsanti nella comunità rap, soprattutto per quanto riguarda l’omofobia e l’hip-hop.

Il più giovane dei tre figli è un giovanotto con l’aspetto alla Justin Bieber, chiamato Hakeem, il quale viene picchiato dalla madre dopo essersi rifiutato di abbassare la musica.



“Non ho intenzione di competere con quel suono”, dice lei. “Smettila”.

Se la premessa di un re che deve consegnare il suo impero ad uno dei tre figli ti sembra familiare, non se il solo. “Empire” è consapevole, anche del confronto con Shakespeare.

“Noi, re Lear adesso?” dice Andre, il figlio maggiore con una moglie bianca della quale Cookie non si fida.



La cosa interessante è che lo show non dipinge necessariamente Lucious Lyon come un anti-eroe. Lui sembra essere più di un semplice cattivo. Nonostante la costruzione di una società è ammirevole, oltre a raggiungere l’obbiettivo di preservare il successo per la musica degli artisti stessi, lasciò che la moglie andasse in galera al posto suo e poi divorziò. Di tutti i personaggi, è quello più difficile da farti piacere.

Ma non Cookie. Questo potrebbe essere il ruolo per cui la Henson è nata. Dopo le critiche recenti di 50 Cent che accusa la serie di aver rubato l’idea della sua serie “Power”, la Henson ha risposto così:

“Presto attenzione ai dollari, non ai centesimi”.

Una battuta che la rende molto “Cookie”.




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