Ok ragazzi.
Fermi tutti. Calma. Ho detto calma. MA CHE ACCIDENTI E’ SUCCESSO?!
Non so voi,
ma io sto ancora cercando di assimilare questa puntata. Ho una gran confusione
in testa, e non so da dove iniziare per questa recensione.
Beh,
iniziamo dall’inizio.
Nate è in
carcere. Vederlo costretto a subire la procedura che un tempo era lui a
praticare nelle vesti di poliziotto, mi fa piangere il cuore. Nate ha
un’espressione rassegnata, ha già capito che la colpa di ciò che gli sta
accadendo è di Annalise, una donna che lo ha stregato per poi distruggerlo
completamente per i propri scopi. E lui non fa niente, non può fare niente,
perché sa che con Annalise la battaglia è persa in partenza. Oppure sta
preparando mentalmente un piano, chi lo sa. Ormai da questo show ci si può
aspettare qualsiasi cosa.
Ma da una
parte, Annalise sta mantenendo la sua promessa, sta proteggendo i ragazzi. Ha
detto che l’avrebbe fatto a qualunque costo, e in effetti lo sta facendo, e il
costo è quello di mandare in carcere l’uomo che fino a quel momento era stato
la sua salvezza, il suo unico rifugio da tutto quello schifo.
Annalise fa
cose che pochi riuscirebbero a fare, su questo non c’è dubbio.
Ma c’è solo
una persona davanti alla quale ognuno di noi, anche il più forte e cazzuto, è indifeso,
e davanti alla quale tutta la nostra forza crolla: la mamma.
Capiamo sin
dal primo istante che tipo è la mamma di Annalise (o, meglio, di Anna Mae): è
una tosta. E' proprio una badass, ragazzi, le sue parole sono pungenti e la sua battuta del VIP mi ha fatto morire. Nel suo gracile corpo da vecchietta nasconde una forte personalità e
un grande carisma, che ha trasmesso anche a sua figlia.
Ma in questo
episodio vediamo una Annalise diversa, una Annalise che non vuole alzarsi dal
letto, stanca di dover essere sempre forte, distrutta, provata da tutto quello
che sta succedendo, dalle azioni che è costretta a compiere, (forse anche dal
fatto che dovrà lasciare i casi in mano a Bonnie?), dalla sua vita incasinata e
dal fatto che non ha più nessuno di cui fidarsi. Dai dialoghi mamma-figlia,
capiamo che le due non hanno avuto un rapporto roseo negli ultimi anni, quindi
per Annalise chiamare la mamma è un gesto disperato, è l’ultima corda a cui può
aggrapparsi.
La mamma
riesce a sovrastare l’imponente personalità di Annalise, che finora sembrava
insovrastabile.
Ma passiamo
al caso del giorno. Sinceramente non credevo che avrebbero continuato con le
storyline verticali a questo punto della storia, ma questo caso ha uno scopo
ben preciso nella trama, quello di far emergere la personalità di Bonnie.
E’ infatti
proprio l’avvocato Winterbottom a occuparsi di questo caso, con l’aiuto dei
Keating 5.
Qui una
domanda sorge spontanea.
Ma Frank che
minchia di ruolo ha in quello studio? Sembra che sia buono solo ad adescare le
studentesse e a nascondere anelli nei boschi o cellulari nelle macchine.
Ma andiamo
avanti. Bonnie, che più che un’associata sembrava una segretaria, sembra
destreggiarsi bene nelle aule di tribunale. Certo, lei non è Annalise, ma
secondo me ha la stoffa giusta per essere un buon avvocato, e anche di
successo. Semplicemente non le viene data l’occasione. Ma arriva un punto in
cui la causa sembra persa, Bonnie si getta sull’alcool ma quando le viene
suggerito di offrire un patteggiamento, lei rifiuta. Non si vuole dare per
vinta, continua a lavorare insieme ai ragazzi e alla fine ce la fa. Le accuse contro
la sua cliente vengono ritirate.
Bonnie
Winterbottom ha dimostrato di non essere una pedina di Annalise, di avere
carattere e di saper gestire una causa anche complicata da sola. Bonnie si
sente realizzata, e per festeggiare si butta su Asher.
Saranno
anche la coppia più improbabile del mondo, avranno anche un bel po’ di anni di
differenza ma sono così carini! Ho visto negli occhi di Bonnie un sentimento
sincero, l’ha baciato non più perché era ubriaca e disperata, ma perchè, felice
della vittoria, ha pensato a lui.
O forse era
ancora sbronza dalla sera prima.
E penso che
abbiate riso quanto me quando avete visto la faccia di Frank.
Torniamo ai
ragazzi. Rebecca è chiamata a testimoniare per il caso di Nate, dice alla
polizia che l’ex-poliziotto le aveva chiesto di piazzare in casa Keating delle
prove che avrebbero incastrato Sam, e dice di aver rifiutato.
Wes vuole
ancora vederci chiaro per quanto riguarda Rudy. Scopre che fu arrestato e
portato in un ospedale psichiatrico, guarda caso, proprio la notte in cui è
stata uccisa Lila Stangard.
Quella sera,
i ragazzi (che sembrano aver stretto un rapporto di amicizia, nonostante questa
cosa non piaccia a nessuno di loro) si incontrano in un bar perché Oliver vuole
incontrare gli amici di Connor. Una cosa che fanno solo le coppie stabili, non
trovate? E infatti sembra che i Coliver siano destinati a diventare una coppia
stabile, dato che Oliver fa sciogliere i nostri cuori con un dolcissimo “I love
you”, che ha detto a Connor da ubriaco, ma sappiamo tutti che in vino veritas. E il sorriso di Connor
ci fa sciogliere ancora di più.
Nel
frattempo ritorniamo ad Annalise e sua madre, che dopo un brutto litigio si
riappacificano. Annalise come una bimba impaurita si accoccola vicino alla
madre che la pettina, e che le racconta come Clyde, zio e stupratore di
Annalise, sia morto. L’ha ucciso lei, facendolo bruciare insieme alla casa che
lei tanto amava. Ora sappiamo senza dubbio da chi ha preso Annalise.
Wes confessa
a Laurel che tutte le certezze che aveva gli sono crollate in un istante
davanti ai suoi occhi; Rebecca, Sam, Lila, gli appaiono diversi. Forse hanno
davvero sbagliato a giudicare Sam, addirittura ad ucciderlo, forse Rebecca gli
ha mentito, forse non può fidarsi di lei. Laurel decide di aiutarlo e insieme vanno
a trovare Rudy. Lo trovano in una condizione pietosa, si vede che ha dei seri
problemi e infatti non risponde alle domande dei due ragazzi. Dice solo una
parola: wet. Bagnato. E al signor Gibbins si accende la lampadina. The water tank. La cisterna dell’acqua
dov’è stato trovato il cadavere di Lila.
L’episodio
si chiude con Rebecca che, rintracciato il telefono di Wes, guarda rassegnata
il computer vedendo che il suo burattin… emh, ragazzo è nell’ospedale dov’è
ricoverato Rudy.
Ah, miss
Sutter, le cose si mettono male per te.
Cosa dire,
questa serie mi piace sempre di più, e non posso accettare il fatto che questa
settimana sarà finita!
La
narrazione è molto veloce e intensa, ma al tempo stesso i personaggi vengono
delineati abbastanza bene, e poi le serie che fanno venire i colpi al cuore
ogni due minuti ci piacciono, non è così?
Per oggi è
tutto, ci leggiamo la settimana prossima con la recensione del doppio finale
(ahimè!) di stagione!
Prima pagina italiana su HTGAWM, fateci un salto! How to get away with Murder Italia
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